Anna Falchi critica Jannick Sinner sul no a Sanremo ma fa un errore clamoroso














I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
Foto Ansa e Instagram @annafalchi22


I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
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Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
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Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
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I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
Foto Ansa e Instagram @annafalchi22

I bordelli in Italia sono vietati per legge dal 1958, grazie alla legge che deve il suo nome alla senatrice Merlin. Eppure il dibattito se riaprire o no le case chiuse torna ciclicamente nell’agenda politica. L’ultimo a riportarlo all’attenzione generale è stato, manco a dirlo, Matteo Salvini che qualche giorno fa a margine di una cerimonia a Monfalcone ha risposto così a una domanda in merito: "Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente".
Naturalmente, Salvini in primis sa che il terreno è minato e che il governo gialloverde, già diviso su Tav e autonomia del Nord , non può adesso caricarsi anche di questa ennesimo falso problema. Tanto più che ben 66 esponenti del M5S hanno firmato una lettera inviata al quotidiano il Messaggero nella quale tuonano conto la posizione leghista con frasi del genere: La prostituzione - tuonano i firmatari nella missiva - non può essere utilizzata come uno slogan politico, è tema drammatico che necessita di rispetto, cautela e approfondimento”. Il dibattito però è partito e naturalmente rimbalzato sui social e su varie trasmissioni.
Così a “Un giorno da pecora”, su Rai radio1 pure Anna Falchi, balzata agli onori delle cronache per il suo selfie sexy casalingo dopo la vittoria della sua Lazio nel derby, ha voluto dire la sua: "Ho paura che poi ci sia una sorta di ritorno dei ghetti con le zone a luci rosse, questa è una cosa che mi fa molta paura. In linea di massima sarei favorevole, se servisse a ripulire un po' le strade”. Una paura più che giustificata quella di Anna Falchi visto che pure in Olanda, che per prima regolamentò i quartieri a luci rosse, si sta tornando indietro. I dati ufficiali attestano infatti che soo il 30% delle 25 mila prostitute sono olandesi mentre la maggior parte sono clandestine vittime della criminalità organizzata.
Anna Falchi, secondo la moda del momento che vuole le showgirl opinioniste su tutto, politica compresa, anche se con esiti incerti (vedi la gaffe di Lorella Cuccarini a “Otto e mezzo”), ha parlato anche del neoeletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Abita nella mia stessa zona e la figlia di mio fratello Sauro e quella di Zingaretti sono amiche, frequentano lo stesso liceo, il Mamiani. Sono grandi amiche, escono e fanno le vacanze insieme”.
Foto Ansa e Instagram @annafalchi22
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Ci vuole coraggio a criticare quello che è ormai considerato dai più un monumento nazione ma se lo si fa a sproposito, il coraggio è mal riposto come forse ha capito Anna Falchi. L’attrice e conduttrice, ospite de «La vita in diretta», ha fatto ironia sugli impegni di Jannick Sinner lasciando intendere che in realtà avrebbe avuto tutto il tempo di presenziare al Festival di Sanremo: «I suoi prossimi impegni sono l’8 maggio, mamma mia quanto si impegna». Peccato che prima dell’8 maggio il campione di tennis abbia molti altri tornei (addirittura sei), a partire da quello di Rotterdam, il 12 febbraio.
Poco empatico e freddo
Anna Falchi comunque non è d’accordo con il no dello sportivo ad Amadeus: «Ha rinunciato a essere accolto da una platea italiana perché il resto del mondo non è la stessa cosa... Perché lui è italiano ed è un peccato. Non ha fatto un’operazione simpatia vincente, risulta poco empatico e freddo, proprio anche dal luogo dove arriva».
Le reazioni sui social
Ma vista la gaffe relativa al calendario dei prossimi tornei di Sinner, le critiche non sono tardate ad arrivare soprattutto sui social e i più rispettosi hanno invitato Falchi a informarsi meglio prima di criticarlo.
Foto Ansa e Instagram