Burkini, primo divieto in Italia. La piscina pubblica: "motivi igienici"
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Il burkini è stato vietato in una piscina comunale di Pordenone. Il costume, in sostanza una combinazione di pantaloni e camicione, adottato da alcune donne musulmane è stato vietato per motivi igienici. Stando a quanto riporta Il Gazzettino alla base del divieto non c'è nessuna motivazione ideologica.
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La linea non è però univoca nelle piscine della città e della provincia: altrove, infatti, è già accaduto che si siano presentate persone con indosso il controverso costume da bagno pensato per le donne musulmane (il nome deriva dalla fusione delle parole burqa e bikini) e che tante polemiche sta suscitando dopo che in Francia, a Cannes, un'ordinanza del sindaco lo ha vietato anche in spiaggia.
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"Il burkini è nato per dare alle donne che amano lo sport ma che vogliono vestire in maniera modesta, come me, una possibilità di scelta", dice a "La Repubblica" Ahiida Zanetti, stilista che ha creato il capo al centro delle polemiche. Prima, spiega, "dovevamo andare in spiaggia con vestiti normali, magliette e pantaloni, con il risultato di non riuscire neanche a nuotare. Ora chi vuole ha un indumento fatto appositamente per i diversi sport, con tessuti che si asciugano e che lasciano respirare la pelle. Vietarlo significa limitare la libertà di scelta delle donne".
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"Dal 2008 ho venduto 700mila burkini in tutto il mondo", racconta ancora Ahiida Zanetti. "Ho sempre amato nuotare. A un certo punto però avevo rinunciato, perché non riuscivo a sentirmi comoda. Quando ho visto le mie nipoti affrontare lo stesso problema ho pensato di creare qualcosa per loro. Funzionava e così ho brevettato il modello. Se non volessimo venire incontro al mondo in cui viviamo resteremmo chiuse in casa invece di andare a nuotare, o indosseremmo le camicie ampie delle nostre madri", sottolinea. "Vorrei sapere quali valori avremmo insultato coprendoci: se qualche politico francese me lo spiegasse gliene sarei grata".
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Ecco una scheda sul costume islamico originale, marchio registrato di una ditta australiana.
Il burkini è una via di mezzo fra un burqa e un bikini composto da pantalone, tunica e cappuccio. È un costume da bagno velato che lascia scoperto il viso, le mani ed i piedi, pensato per le donne musulmane. Inventato da una stilista australiana di origine libanese - Ahiida Zanetti - l'indumento in poliestere spopola tra le signore che devono rispettare rigidi precetti religiosi riguardo l'esposizione al pubblico del proprio corpo. L'indumento si può comprare anche online a cifre che partono dai 40 euro, sono diversi i siti specializzati
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Dopo la messa al bando del burkini (costume da bagno integrale che copre corpo e testa) a Cannes, anche in Italia si discute della possibilità di proibirlo. E mentre c'è chi fa notare che un uomo con la muta da sub non è molto diverso da una donna col bukini, a Senigallia c'è chi approfitta dell'assenza di divieti. Come racconta "Il Corriere Adriatico", Rachida El Alam, 41enne marocchina di professione venditore ambulante va al mare col burkini. "L'ho acquistato online in Turchia - racconta - ora anch'io posso andare al mare. Se dovessero vietarlo in Italia non potrei più andarci. Mi toglierebbero una libertà. Il bikini non lo indosserò mai, mia sorella lo mette ma io non voglio, la religione mi impone il burkini e io la rispetto. Non ci trovo nulla di male ad andare vestiti al mare, del resto lo fanno anche le italiane. Alla Cesanella ho visto le suore vestite andare al mare e a loro nessuno dice nulla. Non vedo perché loro, essendo italiane e cattoliche, possano andare vestite e noi solo perché straniere e musulmane no. Non sarebbe giusto ma per fortuna in Italia è consentito".
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Il burkini è una via di mezzo fra un burqa e un bikini composto da pantalone, tunica e cappuccio. È un costume da bagno velato che lascia scoperto il viso, le mani ed i piedi, pensato per le donne musulmane. Inventato da una stilista australiana di origine libanese - Ahiida Zanetti - l'indumento in poliestere spopola tra le signore che devono rispettare rigidi precetti religiosi riguardo l'esposizione al pubblico del proprio corpo. L'indumento si può comprare anche online a cifre che partono dai 40 euro, sono diversi i siti specializzati